Il Segnale. Percorsi di ricerca letteraria è una rivista letteraria storica, fondata nel 1981 dal poeta e saggista Lelio Scanavini insieme a un gruppo di scrittori, edita fino al N. 123 (2022) dall'Editrice I Dispari, Milano.

Dal n. 124 (2023) è edita da 

 
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Il SEGNALE

ISSN 0393-9464 (+ISBN) 

Registrazione del Tribunale di Milano n. 502 del 24.12.1988

Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n. 02492 del 22.12.1988 - ROC  n. 437


DIREZIONE EDITORIALE: Mario Buonofiglio, Giulio Campiglio (emerito), Simonetta Longo, Pancrazio Luisi, Massimo Rizza

COORDINAMENTO DELLA DIREZIONE EDITORIALE: Lelio Scanavini

REDATTORI ESTERNI: Sebastiano Aglieco, Antonella Doria, Marco Furia, Antonella Lovisi, Fabio Scotto, Marco Tabellione

DIRETTORE RESPONSABILE: Dario Ceccarelli

SEGRETERIA DI REDAZIONE: Alina Binaghi


CONTATTI

 

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Il Segnale
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  La rivista Il Segnale è stata riconosciuta dall'ANVUR come pubblicazione Scientifica nell'Area 10 per i settori di ricerca di Critica letteraria, Letteratura italiana, Filologia e linguistica, Letterature comparate

 

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Il Segnale è presente in molte biblioteche italiane ed estere, pubbliche e universitarie; ne segnaliamo alcune

  Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, tutti i numeri de Il Segnale: 1981 -


   Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, tutti i numeri de Il Segnale: 1981 -


A Milano la Biblioteca comunale centrale "Sormani" ha in catalogo tutti i numeri de Il Segnale: 1981 -


Presso il Centro documentazione di Pistoia è possibile consultare tutti i numeri de Il Segnale1981 -


La biblioteca Nazionale Braidense di Milano ha in catalogo vari numeri de Il Segnale


     Presso la biblioteca centrale di Sesto San Giovanni sono disponibili le annate de Il Segnale a partire dal n. 96 (2013) - 


  Nella  Biblioteca Civica di Cologno Monzese è possibile consultare le annate a partire dal n. 73 (2006) -


La rivista è letta e consultata dagli studiosi anche all'estero. Tra le altre, la Public Library di New York ha in catalogo i numeri de Il Segnale dall' 1 al 93 (1981 - 2012)


Presso la Biblioteca Statale di Berlino sono disponibili alcuni numeri storici de Il Segnale



* Università americane che hanno in catalogo numeri o pubblicazioni de Il Segnale





STORIA

La storia del Segnale 

 

Nel 1981 si costituiva a Milano una cooperativa di poeti, I Dispari, che, fra le altre iniziative, decise di dotarsi di una piccola rivista.

 

Nasce così «Il Segnale. Quaderno di informazione poetica», a direzione collegiale. A conclusione di un lungo lavoro teorico (nella rubrica Poesia & Scuola) e sul campo, nel 1983 la rivista promuove, in collaborazione con il Comune di Milano, l’importante Convegno Scuola e Poesia, introdotto da una relazione di Mario Spinella.

Cessata la cooperativa nel 1986 e rilevata la testata, se ne aumenta progressivamente lo spessore mediante l’innesto di tematiche monografiche.

 

Nel 1993, a coronamento della rubrica Letteratura e Scienza, in collaborazione con la rivista «Testuale» e con il patrocinio del CNR, dell’Università degli Studi e della Provincia di Milano, «Il Segnale» organizza un Convegno che vede tra i relatori ­– 19 tra scienziati, filosofi, critici e poeti – C. Sini, F. Papi, G. Gramigna, B. Bertotti, M. Graffi, G. Majorino, G. Finzi, F. Scotto, G. Oldani e A. Prete.

 

Dopo un lungo e approfondito dibattito interno, nel 1990 la rivista muta struttura e sottotitolo in Percorsi di ricerca letteraria. Nascono le rubriche: Letteratura e RealtàLetture criticheTestiRassegna delle Riviste e Poesia: libri-novità, cui si aggiungeranno: nel 1993 Soggettività e scritture, nel 1999 Narrazioni, nel 2004 Differenze e Alterità e nel 2008 Scritture parallele.

 

La modalità con cui ogni numero viene progettato e costruito, la decisa propensione per una letteratura eteroreferenziale e dialogante, la tendenza, assai controcorrente nell’epoca dell’apparire, a illuminare le opere lasciando in ombra gli autori: questi, in estrema sintesi, sono i tratti che concorrono a definire l’identità della rivista e a suggerirne la ragion d’essere.

Pur essendo «Il Segnale» prevalentemente una rivista redazionale, è aperta a contributi esterni, numerosi sono gli autori ospitati con testi e interventi (poesie, racconti, articoli critici, recensioni ecc.).


Il Comitato di Direzione della rivista attualmente è composto da Mario Buonofiglio, Giulio Campiglio (emerito), Simonetta Longo, Pancrazio Luisi, Massimo Rizza. Coordinamento della Direzione editoriale: Lelio Scanavini (fondatore). Segreteria di redazione: Alessia Binaghi. Direttore responsabile Dario Ceccarelli.


La rivista è stata edita fino al numero 123 (ottobre 2022) dall'Editrice I Dispari; a partire dal 124 è pubblicata da Zacinto edizioni / Biblion edizioni.



Il Segnale: i percorsi di ricerca e le rubriche

 

«Il Segnale» è innanzitutto una rivista redazionale; pensata e costruita da un gruppo di lavoro che, riunendosi due volte al mese, a diversi livelli si occupa di letteratura e, più ampiamente, di scrittura. Un lavoro comune, frutto delle esperienze, degli spostamenti, delle divergenze dei singoli che da sempre prediligono la diversità, propria ed altrui, quale terreno di confronto e di esperienza.

 

La nostra pubblicazione, nelle intenzioni programmatiche, intende mostrare questo territorio aperto al dialogo come fondante di un pensiero letterario e civile. La convergenza nel fare inteso come operosità è il segnale: metafora di una costante attenzione alle divergenze che il linguaggio è in grado di creare quando, libero da pretesti intellettuali e ideologici, può mostrare i luoghi della contaminazione. L’interesse è rivolto a quelle scritture che sono in grado di proporre inconsuete piste di ricerca e nuovi ambiti di un «pensiero delle differenze».

 

Le rubriche delimitano apparentemente i campi, ma solo per ordinare il lavoro della redazione attorno ai nuclei della discussione in atto, i quali strabordano e tracimano, si influenzano a tal punto da sovrapporsi e mimetizzarsi, lasciando intenzionalmente al lettore la possibilità di rielaborare i materiali in un nuovo ordine, a seconda del proprio soggettivo momento di riflessione. In primo luogo è importante il confronto sui testi. Si prediligono quelle esperienze che non si classificano immediatamente, lontane dalle parentele, dalle famiglie e dalle riconoscibili correnti o dalle cordate estemporanee dettate da opportunismi. Testimonianze scritturali soggettive che cercano nuove similitudini o hanno il respiro sufficiente per apparire autonome e significative. Difficile sarebbe per la nostra rivista presentare manifesti, dichiarazioni di tendenza o sponsorizzare scuole di scrittura. La rivista è la scommessa di una partenza: progettando ogni numero, si parte scegliendo di volta in volta la meta e i compagni di viaggio, nella convinzione che ogni impresa deve avere la dignità della significatività e, per sua stessa natura, diventare irripetibile. «Il Segnale» è una rivista insomma che verifica costantemente nei percorsi di ricerca la necessità del suo misurarsi e del suo essere.

 

Gli incontri e le scritture sono perciò innanzitutto le parole che ogni volta tentano di dare un senso all’evento della visibilità. Ed è in tale contesto che possono essere colte le intenzioni programmatiche delle rubriche.

 

La rubrica Letture critiche non può quindi che porsi in senso antagonista a gran parte di ciò che comunemente viene definita come critica letteraria, quale si può trovare in gran parte delle piccole e grandi riviste del settore. Parafrasando J. Livingston Lowes, quando siamo alla presenza di autori che rincorrono la recensione del tale critico, antologie critiche consacrate a singoli autori contemporanei e volumi sulla critica della critica, dobbiamo riconoscere di essere arrivati a una situazione di completa paralisi, in cui l’analisi del testo sembra fine a sé stessa, e l’unico piacere preservato – a discapito dei potenziali nuovi lettori – è quello provato dal critico stesso appagato dai suoi fragili cruciverba, frutti di un riconoscibile senso di malintesa superiorità nei confronti dell’opera letteraria, dell’autore di cui si sta occupando e, non ultimi, degli altri critici. D’altra parte la questione, a detta di J.M. Lotman, si pone in modo pregiudiziale nei termini di impossibilità da parte del sistema comunicativo-interpretativo di trasmettere la complessità e il volume di informazioni contenute in un testo poetico. Il termine letture vuole pertanto rivalutare la pluralità dell’atto stesso dell’accostarsi ad un testo letterario. Ci si accosta con i propri riferimenti e le singolari frequentazioni conoscitive, che sono quindi uniche, irripetibili e contaminate dai sentieri scritturali frequentati, in cui la criticità è cercata attraverso lo sforzo di proporre una soggettiva e altra lettura del testo, supportata da quelle conoscenze ed esperienze che possano da una parte apparire significative per l’interpretazione, ma allo stesso tempo mostrare al lettore solo uno dei tanti modi possibili di leggere un testo letterario, lasciandogli la possibilità di una ulteriore lettura personale, appena chiusa la rivista.

 

Soggettività e scritture: questa rubrica può essere equiparata ad una vera e propria dichiarazione di intenti programmatici della rivista. Una procedura sistematica per proporre l’accostamento di pensieri che, nell’atto stesso dello scrivere, ricercano il piacere dello scandaglio in territori di riflessione inesplorati, singolari e comparabili a generi letterari diversi. È la sperimentazione di scritture concertate, testi, per lo più racconti, a partire da un tema proposto.

 

La rubrica Testi, tenendo conto delle premesse riguardanti la voluta lontananza dalle correnti e dai gruppi di tendenza, presenta materiali poetici inediti che abbiano saputo mantenere integra l’identità del segno, intesa come luogo di riconoscimento e di espressione letteraria personale.

 

Letteratura e Realtà: la «e» esprime una ricerca di correlazioni oggettive, perché siamo convinti che la letteratura sia tanto più viva quanto più si correli con altro da sé, e che per sopravvivere debba tornare ad essere – come è sempre stata – una forma espressiva di relazione col mondo. Diciamo di no quindi alla pura autoreferenzialità, alla sacralizzazione, alla verbolatria ecc. La relazione della letteratura con il reale è sempre complessa e preda delle facili ideologie. Noi cerchiamo di analizzare questa relazione nel passato, inseguendo le mosse e le contromosse dei soggetti in conflitto nella contemporaneità, esplorando il campo di battaglia, cercando le vie di fuga e i rifugi più nascosti, approntando piani di resistenza o di sopravvivenza della parola. Riguardo alla realtà cerchiamo di individuare i tentativi scritturali di una rifondazione della nozione di realismo, esplorandone le nuove possibilità espressive. Accogliamo quindi le nuove proposte in questo senso, studiando i percorsi e le opere degli autori che provano a «fare entrare la prosa della terra, nel cielo della poesia»; cerchiamo di immaginare i possibili nuovi modelli formali, in grado di esprimere una nuova visione del reale. E allora: contributi teorici di estetica, teoria letteraria e sociologia della letteratura, analisi testuali, discussioni e altri interventi sul rapporto tra scrittura e società.

 

Narrazioni: narrare ha a che fare tanto con la creazione di un mondo, quanto con la strutturazione di una storia. Le infedeltà cronologiche e storiche generano a volte storie autentiche e originali. Vorremmo offrire opportunità e sguardi su quelle scritture narrative che, libere e autonome, rifiutano le appartenenze di genere e mimetizzandosi scoprono nuovi sentieri nel fitto bosco della conoscenza.

 

Differenze e alterità si propongono senza escludersi e come sonde sapienti esplorano saperi e ambiti di conoscenza diversi che si contaminano con i linguaggi propri delle diverse forme espressive e nelle proprie differenze scandagliano altre espressioni creative.

 

In Recensioni - Opere prime e nelle Schede critiche sono presenti recensioni di libri (soprattutto sillogi poetiche) inviati da editori e autori. Mentre la Rassegna delle riviste è un resoconto, sempre strutturato in schede, delle riviste cartacee attualmente pubblicate ricevute dalla redazione. Infine Poesia Libri-novità è un repertorio alfabetico per autori e per titoli.

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